L’Abbazia di Staffarda è un maestoso complesso medievale fondato dai monaci cistercensi.
L’abbazia sorge in una tranquilla pianura del Piemonte, all’ombra del Re di Pietra, il Monviso.
La visita all’Abbazia di Santa Maria di Staffarda è un’idea per una gita da Torino, da Cuneo e dalle Langhe, da cui dista circa un’ora.
In questo articolo trovi la guida completa alla visita all’Abbazia di Staffarda, oltre ad informazioni su dove si trova, come arrivare, orari di apertura e prezzi dei biglietti.
INDICE
- Cos’è un’abbazia?
- La storia dell’Abbazia di Staffarda
- Visitare l’Abbazia Santa Maria di Staffarda
- La colonia di pipistrelli dell’Abbazia di Staffarda
- Come arrivare e dove si trova l’Abbazia di Staffarda
- Abbazia di Staffarda: orari di apertura
- Abbazia di Staffarda: prezzi di ingresso e sconti

Cos’è un’abbazia?
Il termine “abbazia” indica una comunità autonoma di religiosi, di almeno dodici persone secondo la regola di San Benedetto, la cui massima carica è rappresentata dall’abate.
Il termine “abbazia” indica anche l’insieme degli edifici che appartengono alla comunità, come la chiesa, la foresteria e i magazzini.
La storia dell’Abbazia di Staffarda
L’Abbazia di Santa Maria di Staffarda risale al 1200, quando il Marchese Manfredo I di Saluzzo donò i terreni ad una comunità di monaci cistercensi.
I monaci cistercensi di Staffarda seguivano la regola benedettina, si dedicavano alla preghiera ed al lavoro manuale.
A seguito del dono ricevuto, iniziarono immensi lavori di bonifica e trasformarono gli acquitrini in campi rigogliosi, costruirono poi le cascine, le abitazioni per i contadini, il mercato e gli edifici religiosi.

Durante il XII e XIII secolo l’Abbazia di Staffarda diventò un centro religioso ed agricolo molto importante in cui si svolgevano mercati e fiere di grande richiamo.
Dopo un lento declino, nel 1690 qui accadde un evento tragico, la battaglia di Staffarda. Si scontrarono le truppe austro-piemontesi di Vittorio Amedeo II di Savoia e quelle del Re di Francia Luigi XIV.
L’esercito piemontese fu sconfitto e contò tantissimi morti e prigionieri. L’Abbazia di Staffarda venne saccheggiata e subì gravi danni, tra cui la distruzione di una parte del chiostro e del magnifico porticato.
Nel 1750 il papa Benedetto XIV, con una bolla pontificia, affidò l’ Abbazia di Staffarda all’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, attuali proprietari.
Oggi la Fondazione Ordine Mauriziano, erede del patrimonio dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, si occupa della conservazione e valorizzazione del Patrimonio Culturale Mauriziano, che comprende, oltre alla Abbazia di S.Maria di Staffarda, la Palazzina di Caccia di Stupinigi e la Precettoria di S.Antonio di Ranverso.
A questo link leggi la guida completa alla meravigliosa Palazzina di Caccia di Stupinigi, alle porte di Torino, con tutte le info utili per acquistare i biglietti, orari e come arrivare.

Abbazia di Staffarda: come avviene la visita all’abbazia
Dopo aver lasciato la strada principale e imboccato un viale ombreggiato, è comparso davanti a me un tranquillo borgo di campagna, formato da cascine, porticati, magazzini ed edifici religiosi veri e propri.

La visita all’Abbazia di Staffarda inizia con l’ingresso alla biglietteria, da qui con pochi passi si arriva direttamente nel chiostro. Da questo momento parte il cammino nella storia e nella quiete del monastero.
Il chiostro è in stile gotico, i muri sono di colore rosso scuro e al centro un giardino curato. All’inizio dell’estate sbocciano i fiori delle piante di hosta e tutto si tinge di lilla, è un momento particolare per visitare l’abbazia.
Il chiostro è coperto da un porticato su due lati, gli archi sono molto eleganti e sono sorretti da una doppia fila di colonnine bianche.
Mentre camminavo e proseguivo il percorso, ogni arco incorniciava una vista sempre diversa.


Sui lati del chiostro si aprono le porte che conducono alle varie zone dell’abbazia: il refettorio, il laboratorio, la sala Capitolare e la Chiesa.
Il refettorio è un’ampia sala di forma rettangolare, suddivisa da colonne in tre sezioni, dove i monaci mangiavano e ascoltavano sermoni.
Su una parete rimane una traccia di un affresco (immagino ai tempi fosse meraviglioso!) che probabilmente rappresentava “L’ultima cena”.

A seguire si apre il laboratorio dove i monaci svolgevano i lavori manuali. La stanza è collocata a sud perché era una delle aree meno fredde del complesso.
Da un altro lato del chiostro si accede alla sala Capitolare, il luogo in cui si riunivano i religiosi per eleggere l’abate (la carica più importante dell’abbazia), per discutere di teologia, per parlare dell’andamento del lavoro della comunità e per leggere ogni giorno un “capitolo” della regola monastica (da cui il nome della stanza, indicata anche come “Capitolo”).
Nel cortile si trova la foresteria, uno stabile dove sostavano i pellegrini diretti oltralpe, il mercato coperto con un bellissimo soffitto a volte e le cascine.
Abbazia di Staffarda: visita alla Chiesa di Staffarda
Dal chiostro si accede alla chiesa, dedicata a Santa Maria, formata da tre navate con volte a vela e grandi pilastri a forma di croce.
Se a prima vista sembra tutto armonioso, in realtà, la costruzione si distingue per le asimmetrie: sono diversi i volumi e la posizione dei pilastri, le finestre, i capitelli, ogni elemento è unico e studiato.
Gli interni sono austeri e senza affreschi, nel rispetto dello stile dei cistercensi. I monaci cistercensi, infatti, costruivano strutture semplici con materiali naturali a vista senza utilizzare immagini di Dio e dei Santi.
Gli unici decori all’interno della chiesa sono bande rosse e bianche di mattoni che adornano i pilastri e le volte. Questi motivi donano immediatamente carattere e originalità a tutto l’ambiente e li ho molto apprezzati.

All’interno c’è una sola raffigurazione, un grande sole splendente sull’azzurro dell’abside; non risale al periodo della costruzione ma è stato aggiunto più tardi.
In chiesa si distinguono tre opere di pregio:
- la pala d’altare: in legno dipinto con ricami dorati, realizzata da Pascale Oddone, un pittore piemontese della prima parte del ‘500;
- un gruppo di sculture lignee della crocifissione: al centro il crocifisso ed ai lati le statue della Madonna e San Giovanni, attribuito ad uno scultore tedesco e risalente sempre alla prima parte del ‘500;
- appoggiato ad un pilastro uno splendido pulpito in legno scuro a cui si accede con una scala elicoidale.

La colonia di pipistrelli dell’Abbazia di Staffarda
All’interno di un piccolo locale dell’Abbazia di Staffarda, che nel passato era l’unico ad essere riscaldato, ogni anno torna una colonia di pipistrelli.
Verso aprile arrivano più di mille femmine per partorire, rimangono fino ad ottobre quando volano via di nuovo.
Le femmine si ricordano del luogo in cui sono nate e, nel tempo, ritornano per dare alla luce i propri piccoli.
E’ una delle colonie di pipistrelli più numerose in Italia.
Abbazia di Staffarda: come arrivare, dove si trova e dove parcheggiare
L’Abbazia di Staffarda si trova in Piazza Roma n 2, a Staffarda, frazione del comune di Revello, in provincia di Cuneo.
Potrai parcheggiare l’auto proprio davanti all’Abbazia di Staffarda, il parcheggio è gratuito.
L’Abbazia è a metà strada tra Torino e Cuneo, dista circa un’ora da Torino e tre quarti d’ora da Cuneo.
Qui Google maps con l’Abbazia di Staffarda impostata come punto di arrivo, ti basterà inserire la località di partenza e verificare il tragitto migliore.
Abbazia di Staffarda orari di apertura – aggiornati 2024
L’Abbazia di Staffarda è aperta al pubblico dal martedì alla domenica ed è chiusa il lunedì.
Non occorre prenotare in anticipo la visita.
Orari dell’Abbazia di Staffarda:
09.00-12.30 e 13.30-17.00
Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura.
Quanto costa il biglietto di ingresso all’Abbazia di Staffarda? prezzi biglietti e sconti
- Il prezzo del biglietto d’ingresso è di euro 6,50.
- Il biglietto ridotto costa euro 4,50 ed è riservato a gruppi di più di venti persone, TouringClub, ragazzi tra 19 e 26 anni, dipendenti Ministero Difesa con tesserino.
- Il biglietto costa euro 3,50 per le scolaresche, persone over 65, possessori tessera FAI, ragazzi tra 12 e 17 anni.
- L’ingresso è gratuito per chi possiede l’Abbonamento Musei Torino Piemonte, per i minori di anni 11, per visitatori con disabilità, per chi ha tessera I.C.O.M.
- Esiste anche un Biglietto unico Tesori Mauriziani che comprende l’accesso alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, all’Abbazia di Staffarda e alla Precettoria di S. Antonio di Ranverso: intero euro 18 e ridotto euro 13 (minori di 18 anni, over 65 e gruppi).
Si organizzano visite guidate su prenotazione per gruppi.
Per prenotare la visita guidata scrivi a : staffarda@biglietteria.ordinemauriziano.it
Per controllare gli orari di apertura in tempo reale, aperture e chiusure straordinarie, eventi in programma e ulteriori sconti ti lascio il sito dell’Abbazia di Staffarda.
Ora sono arrivata al termine del racconto della visita all’Abbazia di Santa Maria di Staffarda.
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Ti aspetto!
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10 commenti
Ciao Rita… Un articolo ben fatto e dettagliatissimo.
Mi hai fatto venire voglia di andarci!
A presto, Mimì
Grazie mille! Anche per me è stata una scoperta magnifica, poi è un luogo vicino a zone molto turistiche, merita davvero una deviazione!
Complimenti Rita, un altro articolo ben scritto, ricco di informazioni utili, nonché di curiosità (interessante la colonia di pipistrelli femmina che partorisce proprio qui). Comunque ho scoperto questa abbazia grazie a un tuo post su Instagram e sono contenta di aver scoperto qualche informazione in più leggendo questo tuo blogpost.
Grazie mille Valentina! Questa abbazia merita davvero di essere scoperta e visitata. E’ vicino a località molto turistiche come Torino e le Langhe e merita davvero una deviaizone. Per me è stata una bellissima sorpresa!
Sono molto suggestivi questi luoghi. Al di là del significato religioso (che si può condividere o meno) a livello artistico sono dei veri gioielli. Certo, il particolare sui pipistrelli non l’ho gradito!! Ho pauraaaaaaa! : DD
Ciao Alessandra, secondo me è un’opera architettonica davvero interessante! I pipistrelli sono chiusi nella loro stanza non danno fastidio ;)
Esistono posti così belli in Italia? Wow! Ammetto che non lo conoscevo. Ho apprezzato molto il tuo post, molto chiaro e dettagliato. La curiosità della colonia di pipistrelli è davvero una chicca!
Ciao Valeria, ti ringrazio molto per l’apprezzamento! E’ un luogo davvero interessante, e forse non così conosciuto come meriterebbe. Torino e le Langhe distano un’oretta e potrebbe diventare una tappa per molti.
Adoro le abbazie e spesso le visito: sono tutte diverse e tutte raccontano una storia antica e intricata. Nel mio territorio ce ne sono molte, noto con piacere anche in Piemonte. Mi piacerebbe proprio visitarla, sembra davvero molto ricca!
Ciao Eliana, io l’ho scoperta proprio grazie al turismo di prossimità degli ultimi mesi e ne sono felice. Ti capisco, le abbazie hanno storie interessanti da raccontare!